Affinità emergenti

Il Cognitive Design e le sfide dell’interazione uomo-macchina nella nuova era produttiva.
Un evento speciale che segna l’avvio del primo Dottorato Industriale in Italia dedicato al tema del Cognitive Design applicato alle macchine e all’industria manifatturiera.
Questo evento rappresenta un’occasione unica per esplorare le sfide e le opportunità offerte dall’interazione uomo-macchina, un tema di estrema rilevanza per il futuro del mondo del lavoro e della produzione. Il Cognitive Design è destinato a rivoluzionare il modo in cui le tecnologie vengono integrate nei processi industriali, e con il nuovo dottorato, il nostro istituto si pone all’avanguardia nello studio di queste tematiche.
Nel corso della conferenza, esperti del settore, accademici e rappresentanti dell’industria discuteranno di come l’interazione uomo-macchina stia trasformando il panorama produttivo, offrendo nuove opportunità e sollevando nuove sfide.

Interverranno:

  • Massimo Agostini, CEO IDEA PROTOTIPI srl
  • Ettore Calogero, CEO Speedy srl
  • Andreas Formiconi, Esperto di tecnologie didattiche, Università di Firenze
  • Daniele Calosi, Segretario FIOM Toscana
  • Claudio Papa, Coordinatore attività strategiche Consorzio Universitario di Pordenone

Modera:

  • Simone Paternich, Docente ISIA Firenze

Giovedì 19 dicembre 2024, ore 16:00
Sala Pasquini (ex vetrate) MIP (alle Murate)
P.za Madonna della Neve, 6 – Firenze.


Riportiamo di seguito l’intervento del Prof. Giuseppe Furlanis

PRIMO DOTTORATO DI RICERCA DELL’ISIA DI FIRENZE

Nell’ormai prossimo 2025 l’ISIA di Firenze compie 50 anni. Infatti il Ministero della Pubblica Istruzione, in continuità con la ricca esperienza didattica del Corso Superiore di Disegno Industriale, ha istituito con il DM 15.09.1975 l’ISIA di Firenze.
Per celebrare questo importante compleanno non poteva esserci un evento migliore dell’avvio nel nostro Istituto dei dottorati di ricerca che rappresentano il più rilevante obiettivo formativo di un istituto che sin dalle sue origini era stato concepito come una “comunità di ricerca” (Giulio Carlo Argan).
Va infatti attribuito ad Argan e ai due direttori Landi e Calò il merito di aver sostenuto la necessità di attivare nel nostro paese scuole sperimentali di design che offrissero un modello formativo diverso da quello dell’università. Scuole che, appunto, potessero caratterizzarsi come “comunità di ricerca”. Un modello formativo che fosse in grado di coniugare l’innovazione ad un costante impegno su temi di rilevanza sociale. Orientamento dei corsi presente in tutti e quattro gli ISIA (Firenze, Roma, Urbino e Faenza). Da ricordare in tal senso la “grafica di pubblica utilità” avviata da Steiner all’ISIA di Urbino e proseguita con i corsi di Massimo Dolcini. E dell’ISIA di Firenze non si può non ricordare le ricerche, allora innovative, sul tema dell’ecologia di Jonatan De Pas e Vittorio Bozzoli; le ricerche sugli oggetti per non vedenti e sull’estetica del tattile di Enzo Mari, i progetti per il mediterraneo di Isao Hosoe, e ancora sui temi dell’ecologia, della tutela dell’ambiente e a favore di un mercato “equo solidale” l’Atelier coordinato da Paolo Deganello, e poi ancora l’iniziativa Less is next in cui l’ISIA di Firenze per diversi anni ha coordinato le ricerche di corsi presenti negli ISIA, nelle Università e nelle Accademie di belle arti orientati ad un design di impegno sociale.
Avviare ora questa nuova fase, in cui è potenziata la RICERCA, assume per l’ISIA di Firenze una particolare rilevanza per una riflessione sul suo futuro, anche in relazione alla scelta ministeriale di unificare i settori disciplinari di tutto il sistema AFAM; scelta, questa, che obbliga il nostro istituto a rafforzare una propria identità culturale e una propria specificità formativa. E questa non può che essere un orientamento verso la sperimentazione e la ricerca, per una CREATIVITÀ che spero possa essere ancor più di “UTILITÀ SOCIALE”:

Giuseppe Furlanis